Un essere umano che dedica tutta la sua anima e la sua essenza all’arte, è destinato all’immortalità. È questo ciò che ho sempre pensato.
Eterni sono infatti i pensieri degli scrittori impressi sulla carta, senza tempo sono le note che i compositori e i musicisti liberano sulle loro partiture, imperitura linfa hanno i dipinti dei pittori, infinita longevità spetta agli attori incastonati nei film. Ma ancora più sorprendente e ammirevole è quando, non sono solo le tue opere a perpetuare la tua stessa esistenza, ma anche i tuoi discendenti si attivano affinché la tua arte attraversi i secoli senza invecchiare mai. Con questo proposito è nata, 10 anni fa, la Fondazione De Sanctis.
Francesco De Sanctis è stato uno dei principali e più prolifici critici della letteratura italiana del XIX secolo, ma non solo: nel corso della sua vita fu anche filosofo, politico e Ministro della Pubblica Istruzione. Per volere del suo omonimo pronipote Francesco De Sanctis, nel 2007 è stata fondata la sopracitata associazione che si pone come obiettivo principale quello di diffondere e attualizzare, non solo in Italia, tutta l’eredità culturale e artistica del critico. Poiché il genere letterario che più di tutti si accosta al nome di De Sanctis è il saggio breve, poco tempo dopo la nascita della Fondazione De Sanctis è stato istituito il Premio De Sanctis: un’onorificenza conferita a coloro che vengono giudicati, nel corso dell’anno, come i migliori interpreti e innovatori, nella tecnica e nei contenuti, della saggistica.
Il 23 novembre scorso si è tenuta presso la Sala Giulio Cesare del Campidoglio, la cerimonia di premiazione per la VII edizione dello stesso premio.
Ho avuto, per la prima volta in vita mia, l’onore di entrare e di partecipare ad un evento tenuto nella nota Sala Giulio Cesare: la sua bellezza e la sua magnificenza lasciano letteralmente senza parole e per l’occasione, sono state esaltate dalla soave e passionale voce del soprano Hersjana Matmujala quale, insieme alla impeccabile Orchestra del festival Pucciniano, magistralmente guidata dal Maestro Alberto Veronesi, ha dato il via all’evento.
Il tono profondo della serata è stato smorzato e alleggerito dalla simpatia di Neri Marcorè in veste, per l’occasione, di conduttore.
La Giuria del Premio è stata composta dalle personalità di: Giorgio Ficara (Presidente della giuria), Nadia Fusini, Raffaele La Capria, Giacomo Marramao, Raffaele Manica, Elisabetta Rasy e Franco Cordelli, i quali hanno conferito la triade di premi, per categoria a:
• Alvar Gonzalez-Palacios con“Solo Ombre” – Archinto 2017 per il Premio De Sanctis per la saggistica
• Pierluigi Pellini che ha curato “Albert Savarus, Honoré De Balzac”– Sellerio 2017 per la categoria Saggio breve
• Gustavo Zagrebelsky con “Diritti per forza”– Einaudi 2017 per il Premio del Presidente della Giuria
Nel corso della premiazione, alcuni passi tratti dalle pubblicazioni vincitrici sono stati letti da Martina Colombari, Madrina dell’Evento e da Sergio Castellitto, seguiti successivamente dai commenti e dai ringraziamenti dei vincitori.
Questa edizione è stata importante e notevole non solo per l’elevata qualità culturale presente, ma anche perché il 2017 porta con sé due importanti ricorrenze: il bicentenario dalla nascita di Francesco De Sanctis e il decennale dalla nascita della Fondazione a lui dedicata.
Due cifre tonde e importanti, ed auguro soprattutto all’ultima di moltiplicarsi e di diffondere con riscontri sempre più positivi il genio di Francesco De Sanctis.
Ritengo inoltre doveroso volgere un sentito ringraziamento per la riuscita dell’evento a:
• Il Presidente del Conservatorio “Santa Cecilia”, il Dott. Adolfo Vannucci
• Il Direttore Maestro Roberto Giuliani
• Il Maestro e insegnante di canto lirico presso il Conservatorio “Santa Cecilia”, Stella Parenti
Articolo di Veronica Campagnolo
Il M° Stella Parenti con il Prof. Gustavo Zagrebelsky